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turchese

new 'turchese'

 

Prodotto da Gabriele Rampino e Valentino Tamponi per Dodicilune edizioni

Label Manager Maurizio Bizzocchetti

Registrato a Ottobre 2009 da Ivan Rossi presso il S.A.M. Studio, Lari (PI)

 

  • valentino tamponi, chitarre
  • emiliano vernizzi, sax
  • paolo dassi, contrabbasso
  • carlo garof, batteria

Presentazione:

Un disco che testimonia lo stato di grazia del jazz italiano, alla ricerca di un proprio suono, alle radici della mediterraneità. Sonorità morbide ma in un afflato di creativa ricerca: l'ensemble richiama certo jazz di confine e sperimentazione (Oregon, Gismonti, il suono Ecm anni '70) muovendo tuttavia lungo un percorso originale, riconoscente dei riferimenti territoriali e delle radici della musica popolare, rinata attraverso il jazz più creativo. La chitarra acustica e classica di Tamponi è, in tale progettualità, sapientemente affiancata dai sax di Vernizzi, originalmente proteso tra McCandless e certo post-coltranismo.
Una tappa ulteriore lungo il percorso di crescita di un jazz mediterraneo.

 

 

 

taphros

'taphros'

 

Prodotto da Dario Maiore, Valentino Tamponi, Emiliano Vernizzi, Paolo Dassi, Carlo Garof

Editrice Taphros

Registrato a Maggio 2004 presso Bluevelvet Studio di Modena da Alberto Solieri

Mixato da Emiliano Fantuzzi

 

  • valentino tamponi, chitarra
  • emiliano vernizzi, sax soprano
  • paolo dassi, contrabbasso
  • carlo garof, batteria e percussioni

Note di Copertina:

La Sardegna vanta da qualche secolo una straordinaria tradizione chitarristica e lo strumento, reminescenza di antiche dominazioni spagnole, ha avuto ed ha tuttora esponenti di spicco sia nella musica tradizionale che nella musica classica e nel jazz.
Se il repertorio tradizionale è circoscritto nell’area dell’alta e bassa Gallura (in questo caso la chitarra sarda accompagna le ardite modulazioni dei cantanti che improvvisano in limba sui muttos, il canto in Re e sulla famosa corsicana andando ad animare le feste paesane sui palchi di tutta l’isola) il Conservatorio di Sassari, con la cattedra rinomatissima del M° Armando Marrosu (a suo tempo allievo prediletto di Segovia) ha forgiato negli ultimi trent’anni straordinari strumentisti che oggi portano la migliore tradizione classica in tutto il mondo ma… la Sardegna non è solo questo! Nuovi giovani musicisti infatti alterano e modificano la tradizione, a volte innestandola ed a volte cancellandola totalmente, per rifarsi a moduli stilistici arditi che partendo dal passato incrociano le nuove musiche e le metabolizzano con i suoni di oggi.
I nomi dei fratelli Massimo e Bebo Ferra non sono di certo nuovi al mondo del jazz come del resto quelli dell’algherese Marcello Peghin (che si muove tra musiche di confine e personalissime Variazioni Goldberg di Bach), del cagliaritano Peo Alfonsi o del gallurese Paolo Angeli. Quest’ultimo, partendo dalla antica tradizione, si è addirittura costruito una particolare chitarra sarda “preparata” con l’aggiunta di martelletti, pedali e ventilatori… Lo strumento è un prototipo talmente nuovo ed originale al punto da avere incuriosito un altro grande chitarrista acustico come Pat Metheny.
Non credo di sbagliare più di tanto quindi nell’affermare che c’è da sempre un preciso filo conduttore tra la tradizione dei vari Cabizza o quella più moderna di un Marino De Rosas. Tra quella di Paolo Angeli passando per i fratelli Ferra e Peghin (ma diversi altri sono stati dimenticati e non me ne vogliano…).
Ed è a mio avviso il filo conduttore del tempo (che fortunatamente in Sardegna ha ancora una dimensione arcaica) che lega irrimediabilmente le cose e dunque la lingua e la musica.
In questo contesto il lavoro di Valentino Tamponi, anch’esso gallurese doc anche se trapiantato a Milano, si inserisce perfettamente in questo cammino e ci regala un lavoro discografico sobrio, costruito con un impianto musicale rigoroso ed in linea con la migliore tradizione acustica. In compagnia di Emiliano Invernizzi, Paolo Dessi e Carlo Garofalo riesce, all’interno di undici composizioni originali, a descrivere un preciso mondo musicale fatto di chiaroscuri e di preziosità sonore sempre ben delineate, dipinte con discrezione ma allo stesso tempo personali ed originali con un tocco definito ed una sonorità ricca e brillante.
Taphros, esotico titolo della prima prova discografica di Valentino, non è solo l’antico nome greco dato alle Bocche di Bonifacio ma anche il nome di una coraggiosa casa editrice che da anni pubblica libri e cataloghi per raccontare la Sardegna del passato e del presente e che oggi si dedica alla pubblicazione di un CD che speriamo sia il primo di una lunga e fortunata serie.
Passato e presente quindi che in questa isola piegata dal vento rappresentano il passaggio di testimone tra generazioni, mondi e lingue differenti.
Taphros di Valentino Tamponi non poteva che essere il migliore proseguimento di un percorso intrapreso qualche centinaia di anni fa e ridato oggi a noi con quella naturalezza tipica dei popoli che si modificano con il tempo del tempo.

 

Paolo Fresu

Tracce:

  1. Turchese
  2. Il sogno
  3. La figlia di Raoul
  4. Chiaroscuro
  5. Gelo
  6. Orizzonti urbani
  7. Note d'inverno
  8. Il cielo di Basrah
  9. Riflessione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tracce:

  1. Preambolo
  2. Isole risveglio
  3. La testa della strega
  4. Kauma
  5. Amir
  6. Arabesque
  7. Reminiscenze il balletto dell'alba
  8. Phintonis notturno
  9. Notturno phintonis
  10. Il balletto dell'alba reminiscenze
  11. Risveglio isole